Il profeta Isaia ci dice che i pensieri di Dio non sono i nostri pensieri, anzi, che i nostri pensieri distano dai Suoi quanto l’Oriente dall’Occidente, quanto dista la terra dal cielo (Isaia 55, 8-9). Il Natale sintetizza tutta la mentalità di Dio e fa la differenza con la nostra.
Quando Dio ha pensato alla nostra Salvezza avrebbe potuto realizzarla in modo diverso: Egli è Dio e può tutto! Poteva scegliere di apparire direttamente sulla terra con eventi chiaramente straordinari, che avrebbero messo a tacere ogni forma di dubbio. Invece non è stato così.
Per venire a salvarci, per dimostrarci la Sua vicinanza e il Suo amore, ha scelto la famiglia. Dio per venire in mezzo a noi e diventare l’Emanuele, cioè il Dio con noi, per entrare nella storia e in particolare nella nostra storia, ha scelto uno strumento in particolare. È un passaggio determinante. Che non può non essere sottolineato, ancora. Dio Padre quando è arrivata la pienezza dei tempi, cioè il tempo opportuno, in cui Suo Figlio, la seconda persona della Santissima trinità, doveva entrare nel mondo per distruggere le opere del diavolo, aprire le porte del Paradiso, e condividere l’Eternità con Lui, ha deciso di farlo percorrendo una strada umana, cioè la famiglia. Quindi Dio che è l’Onnipotente, il Creatore del Cielo della terra, al quale nulla è impossibile, si è abbassato talmente da diventare ovulo fecondato nell’utero di una vera donna, scelta direttamente da Egli stesso. Una scelta rischiosissima. Nel momento in cui Dio Onnipotente diventa Dio “impotente”, perché si sottomette realmente, e totalmente, al processo di gestazione umana, è passato anche per quella fase in cui la cellula (zigote) inizia il suo transito verso l’utero e durante questo cammino all’interno della tuba, la cellula uovo fecondata compie una serie di divisioni cellulari, che la porta a diventare una blastocisti e continuare, poi, ogni fase della procreazione naturale. E questo non è stato rischioso? Dio è arrivato a fare il grande passaggio, il grande Esodo, dall’Onnipotenza alla massima debolezza. Penso che ci sia una grande differenza tra essere Dio e una cellula umana!
La Sua scelta è stata totale e vera. Dio non ha mai finto e non si è mai travestito da essere umano. Al contrario, Egli è diventato veramente uomo, maschio: Gesù di Nazareth!
Mai come in quel momento Gesù ha vissuto il salmo che dice: “Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre” (Sal 139). In quei nove mesi, Gesù è stato tessuto nel grembo di Sua madre la quale lo ha nutrito con la sua carne e il suo sangue, così come noi oggi possiamo nutrirci della carne e del sangue di Gesù.
Forse, chissà, Dio ha pensato all’Eucarestia proprio perché Maria si è fatta cibo per Lui, e un così grande amore ricevuto ha deciso di darlo anche a noi nel Santissimo Sacramento!
La storia dei santi ci insegna che Dio tante volte si è lasciato sorprendere dall’essere umano. Sì, è vero, Dio è eterno, e il passato, il presente e il futuro sono davanti a Lui. Ma dal momento in cui Egli si è fatto uomo, lasciatemi passare l’esempio, per amore nostro è come se, e sottolineo, come se, avesse rinunciato al voler sapere tutto per lasciarsi sorprendere da noi.
A tal proposito, ricordo quell’episodio della vita di santa Faustina, quando la madre superiore le chiese di cucinare per i poveri e di farlo con tanto amore. Un giorno Gesù andò alla porta del convento sotto l’apparenza di un giovane povero e chiese di poter avere qualche cosa di caldo. Santa Faustina gli preparò subito il pasto con amore e, nel momento in cui riprendeva la scodella dalla quale il povero aveva mangiato, Dio le fece conoscere che era Lui, il Signore del cielo e della terra e non un mendicante. “Le preghiere dei poveri che mi parlavano di te sono arrivate alle mie orecchie e mi hanno spinto a travestirmi da povero per provare anche io l’amore che tu davi loro”, le disse.
In questo tempo di Natale attraverso la Liturgia della Chiesa Cattolica, che è meravigliosa, un solo messaggio continuo e sintetico è arrivato ogni giorno a tutti noi: nella mangiatoia troverete Maria, Giuseppe e il bambino Gesù adagiato in fasce.
Una famiglia insomma. Dio ha pensato per Suo figlio una famiglia umana. La Sapienza di Dio, come prima cosa, ha pensato di procurarGli un padre, una madre e trent’anni di vita familiare, quotidiana, normale. Per trent’anni Gesù si è consegnato a questa coppia per imparare ad amare, a pregare e, soprattutto, a vivere la relazione con Dio Padre.
Continua.
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