Benedetto XVI, sin da quando era il cardinale Ratzinger, grande teologo, insisteva sul concetto per il quale se non abbiamo fatto un incontro vero con Gesù, quando leggiamo la Bibbia, quelle parole ci sembreranno sempre sterili. Se, invece, abbiamo incontrato il Signore e preghiamo ogni volta che leggiamo qualsiasi passo dell’Antico o del Nuovo Testamento, allora scopriremo che quelle parole sono dirette proprio a noi e che il Signore sta parlando proprio a me.
Se solo cambiassimo il nostro rapporto con la Parola, quante cose muterebbero intorno a noi. Persino la percezione della storia nella quale siamo immersi.
In questo particolare momento storico, nel quale tutti siamo schiacciati, colpiti, oppressi da tante situazioni, per quando possiamo ripeterci, “spengo la televisione, non voglio ascoltare più niente, non voglio più sentire brutte notizie”, comunque quelle notizie, quello che accade, quello che ci circonda riuscirà sempre a violentarci, ci renderà tristi e ci qualche modo ci ucciderà dentro.
D’altronde è semplice, se non abbiamo una relazione con Gesù, come facciamo a stare in piedi, in questo tempo di confusione e di grande sofferenza?
Certo, nella storia dell’essere umano ci sono stati tantissimi periodi orribili, brutti, pesanti. Dove le guerre sono state tante, però, possiamo dire con altrettanta certezza, che, nel nostro tempo, le guerre sono troppe, sia quelle della società e del mondo intero, sia quelle del nostro cuore e nelle nostre famiglie. E questo perché troppo poco analizziamo che la guerra più grande, oggi, è la guerra dove noi siamo proprio nel mezzo: quella tra il bene e il male. Ed è molto forte.
Siamo al centro di un momento storico dove lo spirito del male sta lottando contro il Dio Creatore. Penso ad eutanasia, aborto, ovociti congelati, bombardamenti ormonali per cambiare sesso. E pochi ormai ne sono turbati. Sono tante le rivoluzione che rappresentano il segno dell’accusa del male nei confronti del Dio Creatore.
Dobbiamo ritornare alla Verità con tutto il cuore, dobbiamo ritornare al Signore e dobbiamo ritornare alla bellezza della nostra umanità, la bellezza del nostro corpo, la bellezza della sessualità: tutto è bello se vissuto, però, secondo le norme giuste che il nostro Dio ci ha donato.
Dio è ordine, dove c’è disordine non c’è Dio!
Dobbiamo continuare a chiedere allo Spirito Santo che ci sia ordine nei nostri valori, che ci sia ordine nei nostri pensieri, che ci sia ordine nelle nostre parole, che ci sia ordine nei consigli che diamo. Non dobbiamo sminuire e svalutare la verità. Va’ sempre la verità, con amore certo, ma dobbiamo dirla e dobbiamo insegnarla a coloro che il Signore ci ha affidato.
Nel Vangelo di Giovanni al capitolo 5, il Signore fa ancora un miracolo di guarigione. E vediamo Gesù rivolgere una domanda a quest’uomo malato da 38 anni: “ma tu vuoi guarire veramente?” Cioè: tu sei disposto a metterti in discussione e a chiedermi realmente la guarigione? Ti sei mai fatto questa domanda?
Ed è dopo questo miracolo che Gesù comincia a parlare della Sua relazione con il Padre e il Vangelo ci annuncia che già hanno deciso di ucciderLo. Perché?
Perché Gesù, senza mezzi termini, chiama Dio Suo Padre e si fa uguale a Lui. Gesù è stato chiaro. E nella chiarezza della Sua affermazione di essere Dio, è stato visto come un bestemmiatore. Continua ad essere improponibile per la logica di tutti i tempi che sia venuto un uomo che è generato direttamente da Dio ed è della stessa sostanza del Padre. Qual è la sostanza del Padre?
La sostanza divina, quindi Gesù ha sostanza divina oltre a quella umana. Pensate alla rabbia che ha partorito un Dio che va incontro alla morte. Che si lascia flagellare, sputare in faccia, inchiodare ad una croce e muore per amore. Ma come, Dio può morire?!
Gesù muore perché è veramente uomo, ma è anche veramente Dio e la potenza della morte l’ha ingoiata. “O morte, dov’è il tuo pungiglione”, dirà san Paolo (1Cor 15, 55). Gesù per distruggere la morte, per aprire le porte del Paradiso, è morto e morendo ha distrutto la morte. È sceso agli inferi e ha preso le anime dei giusti perché prima della morte di Gesù nessuno poteva andare in Paradiso. È dovuto morire per il peccato di Adamo ed Eva e ci ha, di nuovo, aperto le porte dell’Eternità. Capiamo quale libertà?
Ci avviciniamo, ormai, alla notte di Pasqua. La notte più importante della storia, che dovremmo vivere con una gioia enorme nel cuore. Se solo fossimo capaci realmente di gustare ed entrare pienamente nella vittoria di Gesù e nel Suo Mistero. Se solo provassimo a comprendere quanto è grande, quanto è profonda, non avremmo più paura. Sapremmo gustare la felicità!
La notte di Pasqua è qualcosa di grande, di sconvolgente. Alla celebrazione della notte di Pasqua dovremmo essere sempre tutti presenti. Quella notte, per noi, diventa giorno perché Gesù, che è la luce del mondo, brilla nella resurrezione e sconfigge la morte, nostra nemica e ci dona la Vita Eterna. Quella Vita Eterna che comincia già da qui, quella Vita Eterna che possiamo mangiare in quell’ostia consacrata che è Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, tutto interno. E nel mangiarLa, diventiamo una sola cosa con Lui. È in quel momento che in Te c’è già la scintilla della Resurrezione!
Impariamo a nutrirci della Parola per conoscere l’ordine capaci di accompagnarci a nutrirci dei sacramenti.
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