È Natale anche dove non vogliono credere in Dio: solo Gesù continua ad attraversare la storia

È Natale anche dove non vogliono credere in Dio: solo Gesù continua ad attraversare la storia

Il Natale è un documento storico, per questo sono felicissimo che si festeggi in tutto il mondo. Anche nei luoghi in cui non si crede che Gesù sia Dio.

Oggi documentiamo con foto, video e frasi di ogni genere avvenimenti e  fatti quotidiani. Secoli fa, esistevano altri mezzi per comprovare alle generazioni future quel che è accaduto veramente. La nostra è una generazione colpita da un ictus che ha indebolito la memoria storica. Un Alzheimer che sta cancellando tutto quel è stato vero fino a ieri, debilitando il nostro presente: chi cancella la storia cancella il presente e il futuro. Senza il mio passato non so chi sono e, quindi, posso essere tutto e niente. Le esperienze del passato ci insegnano a non fare più gli stessi errori.

Le scoperte del passato ci spingono a migliorarle ancora di più per il bene delle generazioni future. Che bello! La storia siamo noi. La storia sei tu! La storia non è al di fuori di noi, essa nasce grazie a noi: è l’uomo che fa la storia. La storia è un fatto accaduto e raccontato da uomini senza i quali non potrebbe essere conosciuta perché è stata descritta da esseri umani.

Noi guardiamo, notiamo, pensiamo, progettiamo, costruiamo e, grazie a Dio, ricordiamo. Secoli fa, non c’erano i social, le foto che si possono scattare con qualsiasi dispositivo, i video. L’uomo storicizzava in due modi: attraverso l’arte e la scrittura. I dipinti e le statue erano i selfie di oggi, i documenti di allora che provavano ad immortalare e descrivere fatti ed eventi veramente accaduti.

Per questo sono contento che, anche quest’anno in tutti i paesi del mondo, tutti sono un po’ “costretti” a ricordare il Natale attraverso le luci, gli addobbi, le musiche, le cene in famiglia, i film. Ma, fra tutti i documenti quello che merita maggiore attenzione è proprio il presepe.

Quest’anno, celebriamo anche gli 800 anni dal primo presepe vivente fatto da San Francesco d’Assisi, a Greccio. Grazie, San Francesco, perché anche tu sei un documento storico, come tutti i santi! La storia di tanti santi e degli eventi quotidiani della Chiesa Cattolica hanno intessuto la storia del mondo in un modo più preciso del più  sofisticato computer mai inventato.

Il Natale ci ricorda che è avvenuto qualcosa di straordinario che ha avuto la forza di spaccare la storia in due parti: prima di Cristo e dopo Cristo.

Gli uomini del passato non erano stupidi, infatti, la maggior parte delle scoperte scientifiche vengono dalle generazioni passate, noi, gli intelligenti di oggi, le abbiamo solo leggermente migliorate. Ma tutte hanno la propria radice nel passato. Il passato scientifico crea il futuro scientifico. Un presente scientifico, che taglia con il passato, è un presente suicida che è destinato a non essere più scienza ma pura fantasia, finzione. Eppure oggi si procede così.

Se la storia è stata divisa in “avanti Cristo” e “dopo Cristo” è  perché le persone si sono trovate a vivere conseguenze di un fatto storico dirompente e permanente. Un evento con segni tangibili davanti ai quali si poteva solo restare accoglienti e prenderne atto senza troppi sofismi. Cosa festeggiamo a Natale? A Natale ricordiamo e celebriamo Dio che celebra l’uomo. Tutta la Sapienza di Dio, tutta la Sua intelligenza e passione sono “racchiuse” nella persona umana: spirito, anima e corpo. Il Natale ci ricorda la passione fondamentale di Dio per l’essere umano.

Tutti gli uomini, oggi, vorrebbero essere dio, ma Dio è l’unico che vuole essere uomo. A Natale celebriamo la più grande novità della storia: Dio Padre che manda Suo figlio Gesù, la seconda persona della Santissima Trinità, nel mondo per salvare gli uomini dal peccato, diventando Egli stesso uomo. Fino ad allora, le religioni avevano insegnato che Dio, o gli dei, non avevano a che fare direttamente con l’uomo. Due mondi separati. Al massimo veniva contemplata quell’idea di uomo da muovere come un pedina con gli dei come giocatori d’azzardo. Le religioni insegnavano che l’uomo doveva cercare dio, il quale era quasi introvabile e inafferrabile, irraggiungibile.

Con Gesù Cristo il cattolicesimo ci insegna che Dio non ha aspettato che gli uomini Lo cercassero, ma Egli stesso si è messo in cammino per trovare il suo amato: l’uomo. È Dio che cerca l’uomo come il pastore cerca le sue pecore e, soprattutto, le pecore perdute. Dio che è la fonte della Vita vuol dare vita agli uomini vivi che in realtà sono morti a causa del peccato. Un Dio che ci insegna che essere vivi non significa solo respirare, mangiare, dormire, ballare. Essere vivo significa nutrirmi di Dio, essere unito a Lui, lasciarmi rinvenire dal Suo amore.

Il verbo di Dio, la seconda persona della Santissima trinità venendo nel mondo diventa

 l’Emanuele, il Dio con noi, il Dio in mezzo a noi, dentro di noi, dentro la nostra storia, che fa storia con noi. Non un mezzo Dio e mezzo uomo, ma 100% Dio e 100% uomo. Se fino a quel momento, le religioni ci avevano insegnato che Dio non aveva una dimora, noi, adesso, abbiamo un Dio che con il cristianesimo ha una casa, una dimora, un posto: l’essere umano.

In questi 2000 anni, la presenza divina che ha preso posto nel mondo ha lasciato, e continua a lasciare, segni indelebili dappertutto. Non solo miracoli, guarigioni e risurrezione di morti, mentre predicava nei suoi tre anni di vita. Continuamente ci dà prova che è vivo in milioni di modi. Possiamo bendarci, otturarci le orecchie per non vedere e non sentire, ma chi è onesto intellettualmente sa molto bene che il Dio cristiano, tante volte, interviene nella natura caduca dell’essere umano con interventi miracolosi noti a tutti.

E ciò che sorprende, e che fai irritare molti, è che il cristianesimo, e quindi Gesù Cristo, al contrario di tutti gli altri esseri umani potenti della storia – che dopo la morte sono stati cancellati anche nei loro effetti -, Egli, ancora oggi, chiama milioni di persone a seguirLo.

Milioni e milioni di persone, oggi, dopo 2023 anni ancora attestano di essere innamorate di Lui, desiderose di seguirLo, secondo il proprio stato di vita, per diventare santi, come Lui. Niente e nessuna istituzione politica ha mai avuto questa potenza. Tutte le altre potenze sono limitate. Il tempo che scorre è il banco di prova per qualsiasi cosa. Il tempo ha il potere di cancellare ciò che non viene da Dio.

Dopo 2000 anni, Cristo Regna nella vita di tantissime persone e di tanti che ancora devono nascere. È l’unico che ha attraversato indenne i secoli, e soprattutto, vinto tantissime persecuzioni da vivo, ma anche da morto.

Avrei tante cose ancora da dirvi, ma per adesso vi dico: “Buon Natale a tutti, credenti e non credenti. Viva Dio! Viva l’uomo!”

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