Amico mio amato, ogni volta che penso a te, a tua moglie e ai tuoi figli, il mio cuore si riempie di gioia.
Che bello saperti amato da loro, ed è ancora più meraviglioso gustare la vostra testimonianza come famiglia di Dio. In questo tempo di Avvento mi è più facile pensare a voi. E la mia fantasia vi dipinge come un quadro in cui Giuseppe e Maria si guardano e adorano il bambino Gesù. Ti ammiro molto perché nonostante le tantissime, e dolorosissime, prove che stai affrontando in questi ultimi anni, non ti lasci scoraggiare. Come uomo forte, sacerdote della tua famiglia, riesci a guidare il gregge che ti è stato affidato, proprio come San Giuseppe: con un orecchio sempre attento al Divino, sai traghettare la tua chiesa domestica tra le alte onde del mare perché tutti possano approdare alla vera Patria che è Cristo Gesù.
È molto importante, durante un ritiro nel tempo di Avvento, meditare non solo sulle gioie ma anche sulle nostre sofferenze. Nessuna sofferenza e nessuna stanchezza scorre via senza che Dio non l’abbia accolta e trasformata in un sano concime per far crescere in modo saldo e robusto la nostra vita che è fatta anche della vita spirituale.
Vita e vita spirituale sono la stessa cosa e non sono mai due cose separate. Solo il diavolo, che è “il divisore”, le separa per farci essere bugiardi e ipocriti come lo è lui. Proprio la nostra vita quotidiana, negli atti più semplici, nelle parole più normali della nostra giornata crea la vita spirituale. Non posso interpretare la santità di tanto in tanto, in chiesa per esempio, come un attore che deve passare da un personaggio all’altro: io devo essere in Cristo Gesù, sempre.
Amico mio, ritrova te stesso. Ed è per questo che ti dico: tuffati in Dio, adesso! Metti la tua stanchezza nelle mani di Dio e ricorda che solo Lui non si stanca mai. Tutti ci stanchiamo. Mosé si è stancato, il re Davide si è stancato. Noi non siamo Dio e senza di Lui non possiamo fare nulla.
Nel libro del profeta Daniele, al capitolo 7, versetti 25 e 26, c’è scritto che il diavolo vuole stancare, sfinire, e opprimere i santi di Dio, cioè coloro che vogliono seguirLo. A volte, cadendo nelle sue mani, cerca di scoraggiarci. Ma nel libro del profeta Isaia (Is 40, 30-31) c’è scritto che se siamo con il Signore voleremo su ali d’ aquila.
Ricordo che ti piacciono gli animali e ti piacciono in modo intelligente, non stupido, ed è per questo che voglio farti un esempio. Quando arriva una tempesta tutti siamo soliti scappare come fanno i polli. I polli in un pollaio all’arrivo del vento, di tuoni, lampi e pioggia corrono a destra a sinistra per trovare un posto al riparo nel pollaio. Corrono senza ordine e senso. La Bibbia ci dice che dobbiamo essere come le aquile. Quando sta per arrivare la tempesta, l’aquila già la vede. Si mette sulla cima del monte con le ali già spiegate e con gli artigli aggrappati alla roccia, ma pronti. La vede arrivare. Non scappa, la guarda! Aspetta che la tempesta la raggiunga e, mentre si fa trovare già in posizione, con becco e collo protesi in avanti, e le ali spiegate, conosce il momento giusto per lasciare la presa e affrontare la tempesta. Quel momento lo sfrutta, ne approfitta per volare ancora più in alto.
Con le ali aperte, il vento ascensionale la solleva e si accorge che è essa stessa a guardare la tempesta dall’alto: la tempesta è sotto e le dà l’opportunità di volare più in alto. Così, amico mio, non scappare dal dolore, ma approfittane per diventare più forte. Le aquile hanno una vista tubolare e vedono tutto da lontano.
Quindi, anche tu, se vivi seriamente questo ritiro stando nel cuore di Dio, dialogando con Lui e Sua Madre, ti darà una vista spirituale e una sapienza nuova affinché tu possa vedere prima la tempesta che arriva e riconoscere le armi con le quali affrontarla. Riscopri il tuo battesimo in questo Avvento, perché lì Dio ti ha dato tutti gli strumenti per essere spiritualmente come un’aquila che vive forte sia nelle belle giornate che in quelle piovose.
Ti consiglio di trovare del tempo per andare ad adorare il Santissimo Sacramento, Gesù Eucaristia, quell’ostia consacrata che è Dio vivo, Gesù risorto con i segni della passione!
Stai lì, Lui è la roccia e tu sei l’aquila. Quando arriva la tempesta il vento dello Spirito lo farà diventare uno strumento per la tua santità.
Dio Padre ti guida e la vergine Maria, quando preghi, ti copre con il suo manto e ti tratta come un figlio.
Lascia Un Commento