L’amore ti spinge a dedicare del tempo alla persona amata. Chi ama solo a parole, senza dedicare tempo, attenzioni, presenza all’altro, in realtà non ama. Immaginate un fidanzamento in cui lui telefona ogni giorno a lei dicendole quanto l’ama, ma senza mai chiederle di vedersi. E immaginate se questo durasse mesi o anni, ad un tratto sarebbe anche ovvio per lei arrivare a non credere più nell’amore che le viene promesso.
L’amore si vede. L’amore concreto è sperimentabile. Un amore che non si vede non è un finto amore, è, semplicemente, un amore inesistente.
Amare significa avere desiderio di dialogare, ascoltare, prendere delle decisioni. Chiede coraggio. Fino al punto di dire anche tanti “no” per il solo bene dell’altro. Credere ad un amore in cui esistono solo “sì” è illudersi. Immaginate un bambino che, aprendo uno dei mobili delle cucina, trova una bella bottiglia colorata, attraente e profumata che contiene detersivo. Il bambino la desidera e probabilmente è attratto al punto da voler provare il sapore di quel liquido. Una mamma che si accorge di quel che sta accadendo non può che fermare il bambino e strappargli dalle mani l’oggetto bramato. Anche se in quel momento il bambino non capisce e guarda alla mamma come un nemico che gli ha impedito di fare qualcosa di bello, e piange, si dispera, urla e prova rancore, in realtà ha ricevuto un “no” carico d’amore. Un gesto d’amore, niente di più. Nessuna madre è felice di vedere il proprio bambino piangere, e si dispiace di ciò, ma sa di aver fatto la cosa giusta: è molto meglio che il bambino sia vivo piuttosto il figlio capisca quel gesto, e la ami e basta.
Le mamme preferisco e propendono perché i figli siano vivi, salvi, in salute e feliciper tutta la vita, ma non esigono essere amate. Lo desiderano ardentemente, ma non costringono nessuno. Una madre che ama non costringe!
Così è Dio con ognuno di noi.
Abbiamo imparato che Dio è interessato a noi e ci dedica del tempo. Abbiamo capito, insieme, che pregare significa dedicare del tempo a Dio che ci aspetta sempre. E spero davvero tanto che in questi giorni di pausa abbiate trovato del tempo per stare con Lui, alla Sua presenza. Hai trovato il tuo posto segreto? Sei rimasto lì con il tuo papà Dio? Hai dialogato con Lui? Sapresti dirmi Dio cosa ti ha detto meditando la Sua Parola? E hai trovato degli impedimenti quando hai deciso di dedicare del tempo a Dio nella preghiera? Abbiamo detto, più volte, che chi ama desidera stare con la persona amata. Eppure è possibile stare con qualcuno e il tempo che le viene dedicato sia vissuto male perché superficiale o dispersivo. Uno dei veleni dell’amore è, infatti, la distrazione. I figli hanno bisogno d’amore e, quindi, hanno necessitano che gli venga dedicato tempo. Lo stesso vale per gli amici, i fidanzati, i nipoti, la famiglia. Che dolore e che tristezza vedere mamme a casa con i propri figli trascorrere ore con cellulare, invece che stare in loro compagnia! Una mamma che passa tanto tempo con il cellulare è una madre che ruba la felicità ai propri figli. Il cellulare, i social, la televisione, le serie TV, il troppo lavoro, possono diventare una prigione di vetro dove ci intrappoliamo da soli lasciando fuori, e isolati, coloro che ci amano. Essi ci vedono, ci chiamano, piangono, vogliono la nostra attenzione, ma noi siamo completamente in un altro mondo, un mondo senza amore. Un mondo di morte interiore e che vive di mediocrità e superficialità. Quanto dolore provochiamo alle persone che ci amano quando trascorriamo così tanto tempo in questo carcere di vetro insonorizzato e che rende insonorizzato anche il nostro cuore.
Quando siamo con Dio, la nostra persona, deve essere coinvolta nella sua totalità. Non può essere presente solo il nostro corpo o la nostra mente, ma tutti noi stessi: spirito, anima e corpo. Ma anche nella preghiera ci possono essere delle distrazioni. Ne esistono due, una interiore e una esterna. Le distrazioni esterne sono tutte quelle cose che ci distolgono da ciò che stiamo facendo ed è davvero semplice risolvere: basta prendere la ferma decisione di spegnere tutto e deciderci a pregare. La seconda, quella interiore, è più difficile. È rappresentata dai nostri pensieri e tentazioni: il nostro io più profondo che si ribella al silenzio, e alla relazione con Dio, perché vorrebbe evadere e scegliere strade più larghe e semplici da percorrere. Le tentazioni si superano con la costanza. Fare una scelta forte e perseverante ci aiuterà lentamente a superare le distrazioni che arrivano dalla nostra interiorità. Meglio pregare distratti, che non pregare proprio!
C’è stata una santa che un giorno per un’ora intera rimase alla presenza di Gesù Eucaristia, ma senza riuscire davvero a pregare a causa di tante distrazioni. Decise, però, di rimanere, nonostante sentisse il dolore di non riuscire a dialogare con Gesù e chiedendogli per questo ripetutamente perdono. Ma Gesù, guardandola, le disse: “figlia ti ho ammirato! Hai resistito, sei rimasta lì, senza mollare, senza andare via, senza lasciarmi solo. Questa è la più grande preghiera che tu abbia mai fatto per me!”
Tanti pensano che bisogna pregare quando si è in Grazia con Dio, o in stato di santità. La verità è che così facendo, non pregheremo mai. Noi preghiamo per essere santi e avere la Grazia di Dio. È Lui il vero e unico “donatore” e noi, semplici recettori, destinatari. È solo pregando che ci purifichiamo, sentiamo che ci chiama, sperimentiamo l’amore, superiamo le tentazioni. È tutto qui.
E, invece, Satana non vuole che preghiamo perché ci odia, è il nostro nemico. La cosa che più desidera è vederci distanti dalla preghiera. Sa bene che se preghiamo è sconfitto. Satana vuole farci sentire indegni. E ci suggerisce, malignamente, che dobbiamo prima fare qualcosa per diventare degni di pregare. Questa è una sua grande menzogna.
La preghiera è la base, la fonte, il principio, sempre e per sempre. È la preghiera che ci rende degni, che ci permette di entrare nel cuore di Dio e vincere il male.
Qualsiasi cosa ti accada nella vita, non smettere di pregare! Vai sempre da Gesù, corri da lui, con fiducia, come un bambino tra le braccia del padre: è il tuo Dio.Qualsiasi cosa commetterai nella vita, non avere mai vergogna di tornare da Gesù. Ti aspetta. E lo farà sempre, fino alla morte per poterti avere con Lui per l’Eternità.
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